Al Teatro Libero, dal 3 al 10 giugno, Macrò Maudit – che da anni porta avanti una peculiare indagine sul mondo del calcio - presenta in prima nazionale “Calcio finchè muoio – stadi di violenza ultras”, sei storie legate per caso o per destino nel feroce monologo di Patricia Conti, diretto ed interpretato da Alessandro Castellucci e ispirato al romanzo “L’undicesimo dito” di Maurizio Zottarelli. Una storia di grande attualità, che racconta il mondo delle tifoserie violente, fatto di violenza e follia. Il protagonista è un ultrà, per cui il calcio diventa motivo di vita. E di morte. Un monologo che svela la sovreccitazione, l’aggressività, i riti e i simboli delle tifoserie più estreme. Alessandro Castellucci dà voce e corpo al tema attuale del tifo violento, a una realtà vicina e spesso incomprensibile, che continua a mietere vittime inutili.
“La curva Ultras è una folla senza volto, un unico cuore che pulsa al ritmo dei cori, un solo grido di battaglia. L’adrenalina sale, un’esaltazione che è come una droga. L’odio prende il comando. Ed esplode la violenza. D’impeto, come in un delitto passionale o premeditata, come la vendetta” si legge nella presentazione dello spettacolo.